sabato 31 dicembre 2011

Countdown

Tra poco un altro anno sarà passato, e cosa sarà cambiato? Praticamente niente!
Noi saremo sempre i soliti, ci riempiamo la testa di buoni nuovi propositi, che dopo un paio di giorni ci saremo già dimenticati.
Arrivati alla fine dell'anno, cerchiamo sempre di fare un resoconto dell'anno appena passato..anche se potremmo farlo in qualsiasi momento dell'anno. La voglia di cambiare qualcosa chissà come mai aumenta con l'arrivo del nuovo anno, ma perchè? I 365 giorni passati non ci bastavano?
Forse perchè è più convincente..cavoli..finisce UN ANNO!
Resoconto del mio anno? Mmmm vediamo...
Nuove esperienze, nuovi luoghi, nuove amicizie, nuova squadra, nuovo lavoro..tutto positivo, ma qualcosa di negativo c'è, perchè c'è sempre! Bè ovviamente le cose positive prevalgono alla grande, ma qualcosina che anche io vorrei cambiare c'è.
Vorrei imparare a dipendere un po' di meno dalle persone, cioè..di vivermi la mia vita e di non rinunciare a nulla per nessuno...anche se so che tanto poi non ci riesco :-)
Vorrei imparare a fregarmene della gente che se ne frega di me!
Vorrei anche non volermela prendere troppo per questo, perchè tanto alla fine ce ne rimetto io.
Vorrei imparare a divertirmi e sorridere sempre, anche nei momenti un po' così..meno felici.
Vorrei condividere tantissime altre cose con i miei amici più cari, quelli che ci saranno sempre e lo SAI!
Vorrei diventare una persona migliore di quella che sono, non che sia un mostro, ma sicuramente qualcosa da migliorare c'è :-)
Ed infine...mi auguro che la profezia dei Maya non si avveri, perchè ho ancora tantissime cose da fare e da vivermi!

Buon anno a tutti e Buona vita!

venerdì 23 dicembre 2011

3,2,1...NATALE!

E tra tre giorni è Natale..così poco???
Io non sono pronta, o per lo meno..non sono ancora entrata nell'aria natalizia e forse neanche ci entrerò.
Non è più come quando ero piccola, ai tempi non vedevo l'ora che arrivasse, forse per i regali (quasi sicuramente), ma anche perchè si stava a casa da scuola e poi si stava tutti insieme.
E ora cos'è cambiato?
Lavoro fino all'ultimo, i regali si prendono di fretta durante i pochi momenti liberi, si sta a casa lo stretto indispensabile e non si ha neanche il tempo di rendersi conto in che periodo dell'anno siamo e di godersi i preparativi.
E' così solo per me?
Forse crescendo, il Natale perde un po' quella magia che si percepisce da bambini...ed è davvero un peccato. In questo caso vorrei tornare indietro..per rivedere tutto con quegli occhi.
Forse è anche dovuto al fatto che non si festeggia più come prima, qualcuno se nè andato e si è persa un po' la voglia di festeggiare per bene, ma che ci possiamo fare?
Possiamo solo fare del nostro meglio per far vivere ai piccoli di oggi la stessa magia in cui vivevamo noi.
Quindi..Buon Natale a tutti e...divertiamoci!

domenica 4 dicembre 2011

Piccole pallavoliste crescono

Una domenica come le altre, di inizio dicembre, qualche raggio di sole riscalda per quel poco che può e c'è una partita di volley da giocare. Non la mia...io per oggi non gioco, ma faccio da allenatrice. Il coach non c'è, quindi a guidare le nostre ragazze di U12 per oggi ci sarò solo io.
Difficile vedermi allenatrice, quando di solito sono solo una giocatrice, ma forse il mio solito ruolo un po' mi aiuta a capire chi mi trovo davanti.
La giornata inizia già con l'ansia, sperando che all'ultimo momento arrivi una chiamata dal coach che mi dica CI SONO, e invece niente..a quanto pare questo pomeriggio debutterò come ALLENATRICE, cioè...mi sembra ancora strano!
Credo di essere stata più agitata io di loro. La firma sul referto risulta uno scarabocchio, ed io un mix tra agitazione, contentezza per il ruolo ricoperto e voglia di far vedere che so fare quello che faccio da qualche mese e come qualsiasi cosa faccio con voglia e passione.
La ragazze si presentano ancora con un po' di agitazione, ma nulla a che vedere con quella della settimana scorsa durante la prima partita.
Scelgo il capitano ed è una buona scelta, lei è felice, si sistema per bene il tape sotto al numero e continua a guardarmi e a sorridermi. Al momento del sorteggio riesce a vincere la palla e tutta felice viene da me, me lo dice e mi abbraccia talmente è contenta (che emozioni).
Durante tutto il riscaldamento cerco di metterle a loro agio, di farle ridere e dimenticare l'ansia e l'agitazione. Loro sono cariche e dopo 10 minuti di riscaldamento non vedono già l'ora di schiacciare.
Inizia la partita...cambiamo urlo perchè il nostro è troppo lungo, e prima formazione in campo.
Giochiamo bene, le ragazze giocano tutte e oggi si presentano golose di punti.
Si riescono a fare i 3 passaggi, qualcuna prova anche a schiacciare e a volte fa punto, tutte molto attente in difesa, chiamano la palla e si tuffano anche, che spettacolo! Per non parlare delle battute..pochi errori e qualche ace.
Ci capita di andare sotto di un po' di punti, ma un time out gli fa riprendere la grinta persa e riusciamo a portarci a casa il set. Brave tutte!
La squadra avversaria chiama time out per tutta la partita, io non so che dire...siamo avanti, così non faccio altro che trasmettere altra grinta, le faccio ridere e se hanno sbagliato gli faccio dimenticare gli errori, c'è da guardare avanti, faccio loro i complimenti e a quanto pare le faccio rientare bene in campo.
La partita termina 3a0 per noi, le ragazze sono stra contente, i genitori sugli spalti hanno fatto un gran tifo, anche solo se riuscivano a prendere la palla e a mandarla di là.
Urlo finale, grandi applausi e una chiamata al coach a casa ammalato....cosa gli dicono? Appena risponde, urlo di vittoria e battute del tipo "Non venire che porti sfortuna" :-)
Ah che soddisfazione! Soddisfazione nel vederle giocare e far ciò che noi proviamo ad insegnargli ad ogni allenamento, soddisfazione di vederle fare punto, ma soprattutto soddisfazione nel vedere la felicità in queste piccole pallavoliste che stanno crescendo. Questa sera vado a casa felice, forse stanno crescendo nuove campionesse, e forse anche un piccolo coach.
Che belle sensazioni, che belle emozioni!

venerdì 25 novembre 2011

Accetta il consiglio

Vi voglio rifilare un paio di buoni consigli.
Godete del potere e della bellezza della vostra gioventù senza pensarci.
Oppure pensateci (tanto è lo stesso).
Se ci pensate troppo scompaiono subito.
Bellezza e gioventù le capirete solo una volta appassite,
Dicono i saggi. Ma non vi illudete troppo.
Tra vent'anni guarderete le vostre vecchie foto come dei santini:
le adorerete in ginocchio.
Quante possibilità avevate e che aspetto magnifico,
Non eravate per niente grassi come vi sembrava.
Niente pancie. Ma questo è il consiglio:
la pancia non esclude l'erotismo.
Guardate Socrate: pancione e grande amatore.
Non preoccupatevi del futuro,
oppure preoccupatevene, fate voi.
Fate una cosa quando siete spaventati. Cantate.
Il canto è esistenza.
Non siate crudeli oppure siatelo ma solo un pochino.
Lavatevi bene i denti! Pulite, strigliate il vostro corpo...
Non perdete tempo con l'invidia...
I Greci però l'apprezzavano
e la attribuivano anche agli Dei: tenetene conto.
Guardate con terrore la ragazza accanto:
un giorno potrebbe essere vostra moglie.
E voi ragazze guardate con orrore
quel giovanottone che siede accanto a voi:
un giorno potrebbe essere vostro marito!
Ricordate tutti i complimenti che ricevete.
Scordate gli insulti ma non tutti.
Conservate quello che vi è piaciuto di più.
Conservate le vecchie lettere d'amore. Che ridere!
Non sentitevi in colpa se non sapete cosa fare della vostra vita.
Le persone più interessanti che conosco,
a ventidue anni non sapevano che fare della propria.
Ma anche dopo.
Forse vi sposerete, forse no.
Ma se non vi sposerete non potete divorziare: pensateci.
Godetevi il vostro corpo, usatelo in tutti i modi che desiderate.
Si, anche in quello...
Ballate!
Anche se il solo posto che avete per farlo
è il soggiorno di casa vostra.
Leggete "Così parlò Zarathustra"
ma tappategli prima la bocca.
Anche lui dà consigli. O lui o me.
Leggete ogni genere di istruzioni ma non eseguitele.
Fatelo con i medicinali: prima buttate le istruzioni,
poi i medicinali.
Cercate di conoscere bene i vostri genitori.
Non potete sapere quando se ne andranno... (finalmente!)
Datevi da fare per colmare le distanze geografiche
e gli stili di vita.
Vivete a Canicattì ma lasciatela prima che vi indurisca.
Vivete a ............
ma lasciatela prima che vi rammollisca.
Siate cauti nell'accettare consigli,
e pazienti con chi li dispensa.
Accettate quest'ultimo consiglio:
non accettate mai consigli.

Mary Schmich, Wear Sunscreen, Chicago Tribune

Ascoltatela! 

giovedì 24 novembre 2011

Che emozioni

Una settimana strapiena, non che sia cambiato qualcosa dai miei soliti impegni, ma mi sento più stanca del solito...FELICE, ma stanca, con una voglia matta di stare un giorno intero sotto le coperte.
Questa settimana però si è quasi conclusa e...ciliegina sulla torta...amichevole al PalaYamamay.
Una di quelle esperienze che magari sogni fin da piccola, quella di mettere piede in un campo nel quale giocano anche le "campionesse del mondo"...e ti capita di entrarci davvero, di giocarci un set e...che emozione!
Esser lì, in mezzo al palazzetto, enorme rispetto alle dimensioni al quale sono abituata, vuoto in questa occasione e giocare..una cosa INDESCRIVIBILE.
E QUANDO MI RICAPITA?
Sono pronta a vivermi tutto quello che verrà a mille!
Anche se a volte avrei bisogno di una bella dormita, per ripigliarmi, essere più fresca e vivermi al meglio queste nuove esperienze.
Secondo voi è meglio vivere al massimo tutte le esperienze e non annoiarsi (quindi avere una vita strapiena di impegni), o darsi ogni tanto una pausa per potersi riprendere e vivere tutto quello che verrà al meglio?

Secondo me la seconda, quindi...lettino arrivooooooooo :-)
A presto

lunedì 21 novembre 2011

One day

Altro weekend, altro film al cinema e la cosa mi piace assai. 
Un momento per staccare da tutto e in qualche modo rilassarmi, guardando un bel film, che come al solito scatena i miei pensieri.
Una storia d'amore un po' strana, particolare, che fa capire quanto non sia importante la quantità, ma la qualità dei momenti passati insieme, quanto una persona possa cambiare e migliorare con a fianco la persona giusta, ma soprattutto, quanto l'amore sia importante nella vita.
L'amore per un'unica persona, un punto di appiglio, sul quale poter contare sempre, che per te è tutto, è la tua famiglia, pronto a condividere con te qualsiasi cosa, che sai che i momenti passati insieme sono speciali, unici, irripetibili.
Ed ogni volta che lo vedi, sai che il tuo tempo non è mai sprecato, che anche se non fai nulla e ti guardi e basta, è comunque bellissimo.
Ma soprattutto che essere INNAMORATI è bello!

Dal film "One day"
"Odio questo giorno,il 15 luglio"
"Il giorno di S. Swithin"
"Non l'avevo mai notato ma era sempre lì in attesa, nascosto. E odiavo anche a te. E in modo violento Dexter, perchè lei si accendeva con te, in un modo che con me non capitava. E mi arrabbiavo da morire. Lei ti ha reso una persona migliore. E tu in cambio l'hai resa tanto felice, tanto felice... e io te ne sono riconoscente!"


giovedì 10 novembre 2011

Sono le cose importanti

Osservare, ascoltare, pensare, penso siano le cose che mi vengono meglio e che faccio più spesso.
Amo osservare, qualsiasi cosa essa sia: un paesaggio, un animale, una persona, ma soprattutto amo osservare le persone a me care.
Vedere come si comportano, come si muovono senza me intorno. Mi piace vedere le loro espressioni, i loro gesti e scoprirmi sempre più "innamorata" di loro.
E poi Ascoltare...SAPER ASCOLTARE, penso sia importante e soprattutto una dote di pochi.
A me piace ascoltare e dare consigli, mi piace il fatto di essere presente per un'amica/o, moroso, o qualsiasi altra persona per un momento di sfogo, per quattro chiacchiere, per confessioni o per semplici pareri.
E mi piace essere ascoltata.
Non sono una persona che parla molto, o per lo meno non mi apro con tutti. Ma con certe persone si, persone importanti per me.
Adoro le serate di confessioni, i momenti che arrivano così, quando meno te li aspetti. Tra una parola e l'altra nascono dei discorsi davvero seri.
Discorsi su argomenti a cui magari ho già pensato e che fino ad ora me li son tenuti dentro.
Ecco, altra cosa fondamentale..PENSARE.
Quanto penso!
Sono molto riflessiva, penso tantissimo e spesso mi faccio i film in testa.
A volte mi chiedo perchè penso???
Mi capita spesso di fasciarmi la testa per nulla, oppure di pensare in continuazione alle cose, pensare a delle cose già successe, oppure immaginarmi cosa accadrà. Mi immagino situazioni che poi non si avverano mai e a volte ci rimango male perchè le cose non vanno come vorrei.
Programmo sempre tutto e a volte mi accorgo che forse ogni tanto sarebbe bello avere qualcosa di fuori programma.
Prendere la vita così come viene, a volte magari con più leggerezza..ma come si fa?
C'è qualche ricetta?
Mi sto impegnando, ma se non fossi così come sono....non sarei io :-)

giovedì 3 novembre 2011

Un'esperienza che ti cambia

Incredibile come a volte ci si senta in sintonia con persone sconosciute, con il quale ci parli per qualche minuto e poi non le rivedrai mai più...
Incredibile come quella timidezza che a volte non ti fa parlare, con queste persone non se ne veda l'ombra e parli parli parli...parli di te, della tua vita, della tue esperienze e ascolti, che bello ASCOLTARE.
Incredibile come un' esperienza in comune, in un paese che non sia il tuo, magari un cammino, il cammino di Santiago, possa unire delle persone.
Persone della stessa nazionalità, con vite diverse, provenienti da regioni diverse, da paesi diversi, ma con la stessa voglia di vivere un'esperienza indimenticabile.
800 Km per attraversare la Spagna ed arrivare all'oceano, c'è chi decide di farlo a pezzi, c'è chi decide di farlo in bici e c'è chi come questi 4 straordinari ragazzi, che decide di farlo tutto a piedi.
Zaino in spalla, ore e ore di cammino, la notte negli ostelli e la mattina pronti a ripartire con lo stesso tram tram. Tante ore da trascorrere insieme, ma anche tante ore per riflettere su se stessi, sulla propria vita, sul proprio mondo. Questa esperienza sicuramente un po' cambia dentro.. capita di incontrare sul proprio cammino ragazzi di altre nazionalità, scambiare qualche parola, salutarsi e magari ritrovarsi qualche giorno dopo, in un altro ostello. Oppure capita di trovare altri italiani, magari una ragazza, che ad un certo punto del viaggio decide di aggregarsi al tuo gruppo e così ti ritrovi dopo qualche anno nella sua città.
Lei ci invita a Bergamo, ci fa da guida per questa giornata e nonostante il pancione, e sì perchè è incinta, non riusciamo a starle dietro. Ci porta anche in un delizioso posticino dove preparano cose del posto, che bontà.
La felicità di rivedersi trapela dai loro sguardi, dai loro gesti, dalle loro parole. Sono contenti di rivedersi. Nonostante non si vedano da qualche anno, sono grandi amici, amici che hanno condiviso  un'esperienza importante, amici speciali per questo, come SPECIALE è stato questa bellissima giornata.
Bè io in questa storia non c'entro proprio nulla, sono una spettatrice.
Ne ho sentito tanto parlare, parlare di questa bella esperienza, parlare delle persone che ne hanno fatto parte e non potevo far altro che cercare di ricreare l'immagine  di questi 4 ragazzi insieme.
Sono presente però alla giornata dell'incontro a Bergamo, che dire...persone fantastiche! Persone solari, simpatiche, con tanto da raccontare..
Che dire..un grazie a Luca, Valeria, Marco, Laura e alla piccola Giorgia per la splendida giornata e per avermi reso partecipe del vostro rincontro.

lunedì 24 ottobre 2011

E poi per caso..ti dai al volley

E poi per caso inizio a giocare a pallavolo, mi piace lo sport, mi piace stare tra la gente e mi piace far parte di una squadra.
All'età di 12 anni smetto di giocare a basket per problemi alle ginocchia, mi fermo per il periodo estivo, ma a settembre non ne voglio sapere di star ferma. Le mie ginocchia sembrano star meglio, a quanto pare ho smesso di crescere e comincio a seguire un corso a scuola di pallavolo. Inizio ad imparare le cose basi, palleggio, bagher, battuta, attacco e nasce l'amore per questo sport.
Mi iscrivo così in una squadra di csi, dove in poco tempo inizio a giocarmela. Finito il campionato però..la squadra per ragazze della mia età non si fa più, così devo prendere una decisione, smettere o ricominciare da capo?
Ci rifletto un po', la mia migliore amica gioca al Sanpaolo Cantù e lì son davvero brave, come vorrei diventare io, ma non mi sento all'altezza, non amo far figuracce, così decido di darmi al nuoto, almeno fa bene e rinforzo le ginocchia.
Con delle amiche inizio anche a fare hip hop. Mi piace, mi piace ballare, ma non è il mio sport.
Nel frattempo, gli anni passano, sono ormai alle superiori e per caso, facendo ginnastica, un mio prof, che ai tempi allenava al Sanpaolo mi dice: <<Sei portata per lo sport, perchè non vieni a provare da noi?>>
Inutile dire che non vedo l'ora di iniziare seriamente a giocare, e accetto subito.
Qualche mese di allenamento con la prima squadra e l'anno dopo inizio ad allenarmi in under 18.
Gli allenamenti sono molto diversi da quelli a cui ero abituata, più duri se così si può dire, qua si fa sul serio e le allenatrici vogliono il massimo.
E io...e io non so fare nulla, devo imparare tutto da capo, e in modo corretto. Le prime settimane di allenamenti sono duri per me, non tanto fisicamente quanto emotivamente. Continuo a sbagliare, la palla non va dove voglio, le altre sono più brave, le allenatrici continuano a sgridarmi e io mi sento sempre più giù, quasi convinta che non imparerò mai e invece...e invece faccio il mio esordio come centrale, in un set della prima partita di campionato, me la ricordo ancora bene, era a Portichetto. Non sapevo giocare bene, ma sarà stata fortuna, sarà stata una serie di coincidenze e a fine partita tutti mi fanno i complimenti per come ho giocato, e io sono la ragazzina più felice su questa terra.
Passato un anno, cambio allenatore, stessa squadra e divento titolare.
Durante quest'ultimo anno di U18 imparo davvero molto e continuo ad imparare negli anni successivi in Prima Divisione. Sarà merito mio, sarà merito sicuramente del coach, sempre lo stesso e delle amiche e compagne che si allenano con me. Imparo ad attaccare diversi tipi di palle, a battere più o meno bene (..questo dipende dal periodo :-) ), ma la cosa fondamentale che imparo in questi anni praticando questo sport stupendo è il NON ARRENDERSI MAI, il NON DARSI MAI PER VINTI, di AVERE GRINTA SEMPRE E COMUNQUE.
Che se una cosa non la sai fare, con tanta pazienza, allenamento e sacrificio, riuscirai a farla.
Che uno sport di squadra ti insegna a vivere, a stare con gli altri e a rispettarli, anche gli avversari.
Che l'importante non è vincere, ma essere consapevoli di aver dato tutto ciò che si poteva dare.
Che molta gente che incontri sul tuo cammino, non sono solo compagni di squadra o avversari, ma che possono diventare anche dei grandi amici.
Che a volte grazie a questo sport, puoi trovare una persona davvero SPECIALE!

Ed ora....ed ora ho l'occasione di giocare in B2, una di quelle occasioni che se le rifiuti, un giorno potresti pentirtene e dire..chissà se fossi andata, chissà se avessi provato..
Io ho deciso di non farmela scappare.
E' sicuramente un gran bel salto per me, ma ce la metterò tutta.
Come ogni cosa che faccio cercherò di dare il massimo, mi impegnerò e sicuramente qualche risultato arriverà.
Oltretutto il fatto di essere circondata da compagne con più esperienza a questo livello, anche solo il fatto di studiare come si muovono in campo, di ricevere i loro suggerimenti e correzioni è un piacere.
Vedere loro così grintose, "cattive" quando serve, non fa altro che caricarmi.

Presentazione Sunsystem Albese 2011-2012

martedì 18 ottobre 2011

Cose dell'altro mondo


Ieri sera siamo andati a vedere Cose dell'altro mondo, una commedia che fa molto riflettere.
Riassumendo brevemente il film in 5 punti:
1) Una città del Nordest d'Italia.
2) L'immigrazione incide sul tessuto sociale.
3) Un industriale non la sopporta nella maniera più assoluta e scarica tutta la sua xenofobia in uno spazio a lui riservato nella tv locale che finanzia.
4) Un mattino tutti gli extracomunitari e gli stranieri in genere scompaiono dal territorio.
5) Bisogna arrangiarsi da soli.

Dunque da dove iniziare....di cose da dire ce ne sarebbero tante.
Innanzitutto credo che questo non sia un luogo comune solo del nordest d'Italia, ma più o meno di tutto il nostro paese. La gente non vede di buon occhio gli extracomunitari, e per qualsiasi cosa accada i primi ad essere additati sono loro. Questo è merito della mente chiusa che ci ritroviamo, mi ci metto anche io perchè a volte mi rendo conto di quanto sbagliamo a pensarla in certi modi.
Se ci fermiamo un attimo a pensare però ci rendiamo conto che un po' di vero nel film c'è...senza di loro non sapremmo andare avanti.
Ormai certi lavori li fanno solo loro..badanti, spazzini, muratori, lavori duri senza il quale però non sapremmo come fare, chi curerebbe la mamma o la nonna anziana, chi pulirebbe le strade e chi, costruirebbe le case?
Non vuol dire che se un extracomunitario commette qualcosa di grave, dal rubare all'ammazzare qualcuno, lo debbano fare tutti. Anche gli italiani rubano, e soprattutto anche gli italiani uccidono!
C'è gente che arriva in Italia con le intenzioni più serie di questo mondo, per mantenere la propria famiglia magari rimasta nel paese d'origine o per trovare lavoro e ricrearsi una vita qui, quindi chi siamo noi per vietare loro di provare a dare il loro contributo per migliorare questo paese?

L'altra sera stavo parlando con Silvia, un'amica conosciuta grazie alla pallavolo.
Parlava della sua esperienza in Senegal, una di quelle esperienze che faresti mille volte, una di quelle che ti cambia la vita, una di quelle che ti fa dire in che paese di M..... che abito e ti fa passare la voglia di tornare a casa.
Un mese o più passato tra i bambini...piccoli, poveri, senza niente, ma FELICI!
Loro sì che sanno essere felici, non gli importa avere le scarpe firmate o l'ultimo videogioco, ma l'importante è ricevere anche solo un sorriso.
Silvia quando me ne parlava aveva il magone, si vedeva quanto le mancassero quei giorni passati tra loro, i loro sorrisi. Dice che non si capiscono le emozioni che prova finchè non si fa un'esperienza del genere. Racconta di come in Africa il saluto sia importante, loro non abbassano lo sguardo quando sulla loro strada incontrano uno sconosciuto, loro lo salutano...e NOI? E noi di cosa abbiamo paura? Salutare è educazione...non ci mangiano mica! E allora perchè non farlo?

Penso che per cambiare grandi cose, si debba cominciare dalle più piccole, che sia il salutare, che sia il rivolgere una parola che non sia un insulto o anche solo un sorriso.
Io ci provo, saluto, rivolgo sorrisi a sconosciuti e il piacere più grande è essere contraccambiata. Spesso, per dire, vengo salutata di più da extracomunitari che da italiani. E la cosa che non sopporto è quando saluti e la gente ti guarda e sta zitta. Ma ce la faiiiii???? MALEDUCATO/A!

oooooooh, mi sono liberata! :-)
A presto

martedì 11 ottobre 2011

Attaccamento alla vita

Settimana scorsa, leggendo giornali sul web, mi sono imbattuta in un articolo. Tra le tante lotte tra politici, le solite cavolate dei vip e le coppie scoppiate, la mia attenzione va a questo triste articolo: Morta Annalisa: sul blog raccontava il cancro.
Sinceramente non ne ho mai sentito parlare, ultimamente non ho neanche il tempo di guardare un telegiornale, ma a quanto ho potuto leggere, diversi programmi tv e tg parlavano di lei.
Annalisa era una giovane malata di cancro che raccontava la sua malattia su un blog, il SUO blog, seguitissimo tra l'altro e sperava, sognava, sapendo comunque che non ne sarebbe uscita.
Mi sono fiondata immediatamente sul suo blog, per cercare di capire cosa aveva di speciale questo angelo e lo si capisce subito...
AnnastaccatoLisa, come amava farsi chiamare, alternava momenti di gioia, di speranza, a momenti tristi, difficili, raccontando i suoi stati d'animo, i suoi dolori e la voglia di vivere, di tornare a casa, di guarire. La sua voglia di essere una donna normale, sana, di poter fare il viaggio di nozze con il suo "qualcuno", come lo definiva lei, che durante tutta la sua brutta esperienza le è sempre stato accanto.
Nonostante la bestiaccia che aveva dentro di sè AnnastaccatoLisa viveva qualsiasi cosa al massimo, non si faceva condizionare dalla sua malattia, apparte i giorni difficili.
Era contenta quando andarono ad intervistarla quelli della tv, quando parlavano di lei, quando il centro in cui si trovava veniva sommerso di regali, lettere per lei.
Era felice quando parlava del giorno del suo matrimonio, una data importante per lei, felice, ma forse anche un po' triste.
Sono rimasta colpita dalla forza che questa ragazza ha avuto nel raccontarsi e di stare accanto agli altri, magari anch'essi nella stessa sua situazione.
Colpita dall'Amore, con la A maiuscola, di suo marito, che le è sempre stato accanto, nonostante i periodi più duri.
Colpita dalla sua voglia di vivere, nonostante sapesse che quel male non sarebbe mai passato.
Colpita dalla sua determinazione, dalla sua lucidità nel raccontare tutto e rendere partecipi tutti delle sue gioie e dolori e in qualche modo di stargli vicina, rispondendo a lettere, e-mail.

Ora mi chiedo, perchè questo attaccamento alla vita, la voglia di star bene, di vivere ogni cosa al meglio, non ce la facciamo venire anche non in circostanze estreme come queste?
Cioè..so bene che non ti rendi conto dell'importanza di una cosa, in questo caso della vita, finchè non la stai perdendo, però mi rendo anche conto che oggi siamo presi da tutt'altro.
Siamo presi dal lavoro, dallo sport, da qualsiasi cosa sia..e ci scordiamo di vivere, ci scordiamo i piccoli piaceri, ci scordiamo che a volte forse è più bello un imprevisto, qualcosa di inaspettato, imprevedibile.
Che ogni tanto è più bella una sera tra le braccia del tuo Amore piuttosto che andare in discoteca.
Che i lunghissimi pranzi coi parenti durante le feste sono speciali, che ora potrebbero sembrarti noiose, ma che un giorno forse potresti rimpiangere.
Che determinazione, voglia e passione ti aiutano a raggiungere gli obbiettivi.
Che gli amici, quelli veri, ci saranno sempre a sostenerti.
Che i genitori, saranno sempre al tuo fianco.
Che la vita è una sola quindi VIVIAMOLA!

venerdì 7 ottobre 2011

Un posto nel mondo

Inizio questo blog per poter dare il mio punto di vista sul mondo e sulla vita. Ma soprattutto per poter leggere magari tra qualche anno queste parole e dire..caspita quante cose ho vissuto e pensato.
Per prima cosa direi che...mi presento.
Sono una ragazza di 22 anni, ah...come passano gli anni.
Quando da piccola sentivo i più grandi dire che il tempo volava, sinceramente non ci credevo molto.
Forse era la scuola che rendeva tutto più noioso, non permetteva di vivere le esperienze a pieno o forse non ne sono stata in grado io.
Ormai lavoro da un anno e mezzo e spesso mi ritrovo a pensare agli anni passati e penso davvero di non aver vissuto a pieno tutta quella che è stata la mia esperienza a scuola. Ero più impegnata ad andar bene a scuola che a vivere. Ho vissuto e coltivato poco quelle amicizie nate tra i banchi di scuola e un po' mi dispiace, mi dispiace aver perso qualcuno per strada, ma sono contenta di averne rincontrati altri.
Gioco a pallavolo da più o meno 7 anni. Prima ho praticato altri sport tra cui basket, ginnastica artistica e nuoto, ma la pallavolo....è la pallavolo.
Ho iniziato grazie a conoscenze, perchè ero portata, coordinata e per quell'età anche abbastanza alta. Grazie a questo sport ho incontrato tantissime persone, qualcuna solo di passaggio, ma altre che nella mia vita ci sono ancora ed occupano anche un bel posticino.
Ora sono stra-impegnata, lavoro, alleno e mi alleno..e il tempo vola davvero in fretta. Non fa in tempo ad iniziare la settimana che è già venerdì..e non è che mi dispiaccia la cosa. Sono contenta di avere una vita piena, almeno ora che posso. Per la vita privata resta ben poco tempo, ma ogni singolo momento me lo vivo a pieno..ed è stupendo.
PENSO POSITIVO ed è questo il bello, sono circondata da belle persone, ho un lavoro (il che in questo periodo è fondamentale) e faccio ciò che mi piace, cosa potrei desiderare di meglio?