mercoledì 8 febbraio 2012

Attacchi di nostalgia

A volte non ci si accorge di quanto sia bello vivere le solite cose.
Si vive senza farci caso, senza far caso ai dettagli.

Per esempio per anni da piccola ho passato le mie giornate dalla nonna, in una cascina, in mezzo al verde e sinceramente vivevo la vita come mi si presentava, senza troppe domande.
Forse solo perchè ero piccola, ma ora che sono più grande e queste cose non posso più viverle, me ne rende conto e ci faccio più caso.
Ad esempio non ho mai pensato a quanto sia bella la vita nelle cascine, in un certo senso si vive ancora come una volta. Si cresce legati alla natura, d'estate ci si ritrova tutti in giardino a chiacchierare all'ombra di un grande pino, si beve il caffè, si ride, si gioca.
Mi ricordo quando a giugno, finita la scuola, con i miei cugini passavo le giornate in bici, tra gli animali, o a giocare con l'acqua. Ricordo le gare in bicicletta, i circuiti nel cortile, fin sopra la montagna di sabbia per fare i salti, le sgridate da parte degli zii in pensione perchè correvamo fuori dalle loro porte.
Ricordo le zie, sempre pronte ad ascoltarci, a farci sorridere. Ricordo le domeniche tutti insieme in bici per i boschi, e ricordo quando le mamme ci preparavano per andare a vedere il carnevale, strati di fogli di giornale sotto per non farci prendere freddo.
Ricordo i venditori ambulanti, che erano un appuntamento fisso ogni settimana, l'ugliàtt, il frutirò, i venditori di tappeti.
Arrivavano lì con i loro furgoni o camion, suonavano per richiamare i compratori e iniziavano le trattative per vendere la loro merce.
Una vita strana la loro, soprattutto vista da chi non l'ha mai provata.
Prima non ci avevo mai pensato, e se non fosse stato per il mio lavoro, non ci avrei mai fatto caso.
Per esempio il fruttivendolo, sui 50 anni, lo vedevo ogni settimana, ma non pensavo che fare questo lavoro fosse così bello.
Non tanto per cosa e se si vende, quanto per ciò che si prova.
Il ritrovarsi come appuntamento fisso, ad un'ora fissa, in un giorno fisso della settimana, nelle corti di cascine o semplicemente nel parcheggio davanti casa.
I clienti sono per lo più anziani, giovani pensionati, ma pieni di buone parole per quest'uomo che ogni settimana si ricorda di loro.
Un'occasione per uscire di casa per qualche minuto in questi giorni di neve, per scambiare qualche parola con qualcuno in una giornata solitaria e perchè no, ridere insieme.
Dalle loro parole si capisce quanto affetto c'è nei confronti del fruttirò, nonostante i continui lamenti per la merce non buona come sembrava.
Qualche ora passata a seguire questo uomo e una grande gioia nel cuore nel vedere le scene intorno a quel camioncino rosso pieno di frutta e verdura e in qualche modo un po' di nostalgia nel vedere quelle belle "vecchiette" simpatiche, che accolgono tutti con un sorriso, così gentili e cordiali e in qualche modo la consapevolezza che siano persone ormai rare. PECCATO!

Nessun commento:

Posta un commento