lunedì 27 febbraio 2012

Carnival Day

Una miriade di colori, coriandoli, stelle filanti, un bel sole primaverile e tanta musica.
Un giorno nel quale ci si dimentica per un po' chi siamo e per qualche ora si è "liberi", liberi da ogni schema e la parola d'ordine è DIVERTIRSI INSIEME.
Scambiarsi un sorriso in questa giornata è la cosa più semplice e spontanea che ci sia, certo...a meno che non si odi questa giornata.

Non è il mio caso direi, anche se a travestirmi mi vergogno un po'.
Come scenario il paese di Lurate Caccivio e come protagonisti tutti i carri partecipanti alla sfilata e i bambini e adulti presenti ad assistere (penso che da bambini, il carnevale sia una delle feste più belle, sempre sperando che la mamma scelga un bel vestito).
Quest'anno colgo l'occasione per immortalare questo bel pomeriggio, i volti soddisfatti di chi per tanti mesi si è impegnato e ha fatto in modo che anche il suo oratorio avesse un carro. Un carro che partecipa a tre sfilate, un carro vincente, il carro dell'Oratorio S.Carlo di Caccivio!
Secondo ad Olgiate, Primo a Villaguardia e Multipremiato a Lurate Caccivio.
Un'occasione, il Carnevale, che fa capire quanto queste persone tengano al loro oratorio, quanto tengano l'uno agli altri e quanto sia forte la voglia di condividere insieme esperienze del genere.
Amici, fratelli, sorelle, genitori, parenti, tutti insieme per un unico scopo, creare il carro de "IL MATA TOR".
Ci si ritrova il sabato pomeriggio, la domenica oppure tutte le sere durante la settimana e si discute, si crea, si colora, e man mano questo carro prende forma.
C'è anche chi si dà da fare per ritrovare tutti i materiali necessari, chi prepara le coreografie...e chi crea i vestiti, favolosi!
Un carnevale pensato davvero in grande e nei minimi particolari.
E in questo giorno così speciale, a sfilare c'erano proprio tutti, dai più piccoli sul passeggino agli adulti, tutti presenti per vincere ancora una volta...e ce l'hanno fatta!

Un carnevale per me visto da fuori, fuori da qualsiasi preparativo.
Mi presento alla sfilata senza neanche un vestito vero e proprio pensato per l'occasione, ma con un po' di trucco..quello sì.
Una giornata divertente, colorata, fatta di tante battute scambiate con altri, tante foto e tanti bei momenti da ricordare...che siano i complimenti di una signora, le domande dei bimbi alle proprie mamme o semplicemente i sorrisi rivolti a me per una foto.
Insomma, un'altra giornata degna di essere scritta e ricordata grazie a tutte le persone che ne hanno fatto parte!

giovedì 23 febbraio 2012

L'amicizia e l'amore

"L'amicizia e l'amore non si chiedono come l'acqua, 
ma si offrono come il tè".

Una frase che dice tanto....o forse anche tutto.
L'amore, l'amicizia, due aspetti fondamentali nella vita quotidiana di tutti noi.
Anche perchè...come si può vivere senza???

Riporto le testuali parole di Wikipedia: 
L'amore è un sentimento intenso e profondo di affetto, simpatia ed adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale.

E sì, perchè l'amore può essere per qualsiasi cosa, non per forza per una persona. Penso che una persona viva bene anche se ama ciò che fa, ciò che ha intorno, le persone che ha intorno, non per forza avendone una "preferita".
Un sentimento un po' strano, difficile dire quando effettivamente questo sentimento aumenta nei confronti di un'altra persona e diventa Amore, con la A maiuscola.
Quando ci si accorge di amare? Cosa vuol dire amare? 
Me lo sono chiesta molte volte...(quante "seghe" mentali oooooooh :-))
Per come lo sento io...penso che quando si trova, quello vero intendo...si capisce.
Si capisce da come ti fa sentire, da come stai in sua presenza ed assenza, si capisce dalle farfalle nello stomaco, una sorta di "mancamento" quando lo vedi, quando è vicino a te.
Ti migliora, ti ascolta, ti appoggia nelle scelte, ti dà coraggio quando non ne hai e soprattutto c'è sempre.
C'è per ridere, scherzare, ma anche per discorsi seri, perchè ogni tanto ci vogliono. 
Ci vuole il confronto, per qualsiasi cosa, su qualsiasi argomento. Ci si scambiano pareri, si litiga.
Ecco LITIGARE...ma chi l'ha inventato?
Serve? A che scopo?
Alla fine di incazzature varie ci si ritrova come cani bastonati, con le orecchie basse, quasi due sconosciuti. A volte si rimane male per le cose che ci si dice, ma è l'unico modo per dire effettivamente cose che si pensano, ma che forse in altre circostanze non uscirebbero.
E poi...alla fine si ha quasi paura di parlare. Si fa a gara a chi cede per ultimo. Non ci si fa sentire, ci si sente offesi, si pensa..."bè se ci tiene si farà sentire". Aspetti, aspetti e niente. "Va bè, allora cedo". E ci si chiede se è cambiato qualcosa, se si è rotto qualche equilibrio e nel frattempo si pensa...ma che cxxxo ho fatto?
Si litiga spesso per incomprensioni, gelosia, mancanza di fiducia. E IO ODIO LITIGARE!
Sinceramente, penso anche che se ne vale la pena... per evitare inutili discussioni ci si possa impegnare. Impegnarsi a non fissarsi sulle solite cose e fidarsi (e io ci sto provando, ma l'è duuuuuuura, non perchè abbia motivi per pensar male, ma perchè per cose passate faccio fatica. Lo so, è solo un problema mio, se avete una soluzione...DITEMELAAAAA :-)).

Per quanto riguarda l'amicizia son dell'idea..meglio pochi ma buoni.
Son contenta delle persone che ho intorno, fondamentali per me e sono anche convinta che l'importante non sia quanto tempo ci si dedichi ma come (l'importante è la QUALITA').
Amici che non si vedono tutti i giorni, ma che quella volta ogni tanto vale molto di più.

venerdì 17 febbraio 2012

E poi boh...

E poi boh...quello che provi nel vedere e sentire certe cose è solo un po' di irritazione, ma cosa ci puoi fare? NIENTE!
Pensi che forse sei tu a pensare male, a sbagliare, ad essere sbagliata, ad innervosirti per cose lette o dette, o nascoste da altri, magari senza pensarci o magari senza che si accorgano dell'effetto che fanno...ma certe cose danno davvero fastidio.
Va bè, facciamoci scivolare le cose addosso, alla fine si vive meglio..senza dare troppo peso alle cose. Non a tutte ovviamente, ma a quelle che lo meritano.

Ci sto provando, a fregarmene...ma a volte mi risulta un po' difficile.
E a volte faccio anche fatica a fidarmi delle persone, lo faccio forse per evitarmi "danni" dopo, per evitare di essere presa in giro, ma forse faccio BENE.
Mah...chi lo sa?

mercoledì 8 febbraio 2012

Attacchi di nostalgia

A volte non ci si accorge di quanto sia bello vivere le solite cose.
Si vive senza farci caso, senza far caso ai dettagli.

Per esempio per anni da piccola ho passato le mie giornate dalla nonna, in una cascina, in mezzo al verde e sinceramente vivevo la vita come mi si presentava, senza troppe domande.
Forse solo perchè ero piccola, ma ora che sono più grande e queste cose non posso più viverle, me ne rende conto e ci faccio più caso.
Ad esempio non ho mai pensato a quanto sia bella la vita nelle cascine, in un certo senso si vive ancora come una volta. Si cresce legati alla natura, d'estate ci si ritrova tutti in giardino a chiacchierare all'ombra di un grande pino, si beve il caffè, si ride, si gioca.
Mi ricordo quando a giugno, finita la scuola, con i miei cugini passavo le giornate in bici, tra gli animali, o a giocare con l'acqua. Ricordo le gare in bicicletta, i circuiti nel cortile, fin sopra la montagna di sabbia per fare i salti, le sgridate da parte degli zii in pensione perchè correvamo fuori dalle loro porte.
Ricordo le zie, sempre pronte ad ascoltarci, a farci sorridere. Ricordo le domeniche tutti insieme in bici per i boschi, e ricordo quando le mamme ci preparavano per andare a vedere il carnevale, strati di fogli di giornale sotto per non farci prendere freddo.
Ricordo i venditori ambulanti, che erano un appuntamento fisso ogni settimana, l'ugliàtt, il frutirò, i venditori di tappeti.
Arrivavano lì con i loro furgoni o camion, suonavano per richiamare i compratori e iniziavano le trattative per vendere la loro merce.
Una vita strana la loro, soprattutto vista da chi non l'ha mai provata.
Prima non ci avevo mai pensato, e se non fosse stato per il mio lavoro, non ci avrei mai fatto caso.
Per esempio il fruttivendolo, sui 50 anni, lo vedevo ogni settimana, ma non pensavo che fare questo lavoro fosse così bello.
Non tanto per cosa e se si vende, quanto per ciò che si prova.
Il ritrovarsi come appuntamento fisso, ad un'ora fissa, in un giorno fisso della settimana, nelle corti di cascine o semplicemente nel parcheggio davanti casa.
I clienti sono per lo più anziani, giovani pensionati, ma pieni di buone parole per quest'uomo che ogni settimana si ricorda di loro.
Un'occasione per uscire di casa per qualche minuto in questi giorni di neve, per scambiare qualche parola con qualcuno in una giornata solitaria e perchè no, ridere insieme.
Dalle loro parole si capisce quanto affetto c'è nei confronti del fruttirò, nonostante i continui lamenti per la merce non buona come sembrava.
Qualche ora passata a seguire questo uomo e una grande gioia nel cuore nel vedere le scene intorno a quel camioncino rosso pieno di frutta e verdura e in qualche modo un po' di nostalgia nel vedere quelle belle "vecchiette" simpatiche, che accolgono tutti con un sorriso, così gentili e cordiali e in qualche modo la consapevolezza che siano persone ormai rare. PECCATO!